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Una nuova alleanza sta nascendo tra gli stati ma quasi nessuno se n’è accorto

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A partire dall’Europa fino ad oltreoceano: tutti i paesi che hanno deciso di passare al rinnovabile

L’utilizzo dei combustibili fossili è uno tra i temi più caldi di questo 2017.

Di conseguenza stanno fioccando sempre più proposte per limitarlo e sostituirlo con altre forme di energia pulita, sempre più economiche.

Oggi sul mercato sono presenti già molte fonti energetiche rinnovabili e i loro costi si stanno riducendo col passare del tempo.

Solare, eolico e idroelettrico sono i rimedi più utilizzati al momento, sia per efficacia che per convenienza. Ma la lista green è molto più lunga di questa.

In quanti dicono No all’inquinamento?

Anche gli stati che stanno voltando le spalle ai combustibili fossili sono sempre di più e vanno da paesi meno abitati come il Cile, alle super potenze economiche, prima tra tutte la Cina.

Schierata in prima linea a favore della causa si pone sicuramente la Francia. Questa si è fissata degli importanti obiettivi a cui tenere fede entro il 2040:

  • blocco della vendita e circolazione di veicoli a diesel e benzina
  • divieto di estrazione di combustibili fossili nel territorio nazionale

Tutto ciò sposterà il proprio mercato automobilistico su una linea elettrica, con molti benefit per il clima.

Ben prima rispetto a questi provvedimenti invece, a partire dal 2018, le molte centrali nucleari del paese subiranno un graduale ma drastico ridimensionamento con non poche conseguenze per l’Italia. Questo per via della loro pericolosità, della difficoltà nello smaltimento delle scorie e soprattutto per indirizzare lo sfruttamento delle fonti pulite.

Anche in Nord Europa c’è aria di cambiamento. Statens Pensjonsfond Utland è il fondo sovrano della Norvegia e la sua decisione è stata quella di togliere i propri fondi d’investimento dal settore petrolifero.

Il messaggio è perciò forte, visto che detiene grandi quantità di titoli di società come Exxon, Eni e Total.

Spostandosi verso ovest si incontra la piccola Scozia, che ha l’obiettivo di anticipare di ben 8 anni la decisione francese, come dichiarato dal primo ministro Nicola Sturgeon:

“Il nostro obiettivo è questo: eliminare gradualmente automobili e van a combustibili fossili entro il 2032”

Una lotta contro il tempo quella degli scozzesi, dove la vittoria potrà essere conquistata tramite una massiccia elettrizzazione del territorio, prendendo come esempio la Germania.

Dall’altra parte del mondo l’interesse si mantiene comunque vivo, tanto che la Nuova Zelanda ha messo la firma su:

  • 100% di energia ricavata solo da rinnovabile entro il 2035
  • stop alle emissioni nel paese entro il 2050

Obiettivi raggiungibili considerando che già oggi il paese produce l’85% della sua energia da fonti rinnovabili.

Lo Stivale resta al passo

Anche l’Italia avrà un posto al tavolo dei Paesi Verdi, con anno limite fissato per il 2040. Entro quella data l’intento è di eliminare totalmente diesel e benzina dalle strade italiane.

I pendolari sono in costante crescita e i livelli di inquinamento si fanno sentire. Il governo ha perciò deciso che è ora di cambiare rotta, appoggiandosi a mezzi pubblici e automobili elettriche.

Sarà solo questione di tempo prima di vedere un nuovo nome sulla lista dei pro rinnovabili, dichiarando guerra all’inquinamento per un mondo più pulito.

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