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Batteria del Futuro – II Parte

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Dopo Batterie del Futuro – I Parte, ecco il sequel

Lumopack

Questa batteria del futuro è portatile, e si ricarica completamente in 30 minuti. L’energia accumulata in così poco tempo sarà sufficiente per caricare completamente un iPhone 6 per 5 volte, ciò significa che in soli 6 minuti avrete una seconda batteria portatile per il vostro iPhone.

Certo, l’iPhone ci metterà il suo solito tempo a caricarsi, ma voi potrete caricare il supporto energetico in pochissimo tempo, eliminando la preoccupazione di dovervi prendere il tempo non solo per la carica del vostro smartphone ma anche della sua batteria esterna.

Questa batteria è disponibile alla vendita e costa poco meno di 80€. Vale l’investimento secondo voi?

 

Batteria pieghevole come la carta

Questa in particolare è molto più che flessibile. La Jenax J.Flex è nata per i gadget indossabili, è resistente all’acqua e mantiene la forma con cui la si piega. E’ tanto sottile da poter essere scambiata con sottile cartoncino, e sarà incredibilmente utile per i futuri tablet pieghevoli. Puoi piegarla 200.000 volte senza farle perdere alcuna capacità ed è completamente sicura. Un bel passo avanti per questa batteria del futuro dal grande potenziale.

 

Carica attraverso l’aria

Quanto siamo rimasti delusi dalla ricarica wireless. Sarebbe stato bello se fosse stata come ce la immaginavamo, una trasmissione di corrente tanto efficente quanto quella dei dati con il wifi. Ebbene oggi è davvero realtà. L’azienda uBeam usa gli ultrasuoni per trasmettere l’elettricità, che viene trasformata in onde sonore per poi essere riconvertita una volta raggiunto il device.

E’ la 25enne Meredith Perry a inventare questa tecnologia, applicabile a muri e gadget con dei sottilissimi pannelli che fanno tutto il lavoro. Una grande varietà di sviluppi quindi per una nuova forma di ricarica che non è una batteria, ma in futuro probabilmente sarà presente nelle nostre case.

Un altra tecnologia simile è Energous Wattup, un router che invece che trasmettere dati crea onde radio poi catturate e ritrasformate in energia, molto similmente ad uBeam quindi.

Questi saranno i veri dispositivi di ricarica wireless che volevamo, fantastico no?

 

StoreDot, ricarica in 30 secondi

Questo dispositivo non è di nuovo una delle batterie del futuro, anzi è un caricatore del presente, infatti questa start-up nata dal reparto di nanotecnologia all’Università di Tel Aviv è riuscita a creare un dispositivo in grado di ricaricare gli smartphone odierni in soli 30 secondi.

Il test è stato fatto con un Samsung Galaxy S4 e ha funzionato come previsto. La tecnologia si basa sui componenti organici chiamati peptidi, le corte catene di aminoacidi alla base delle proteine. Arriverà nel 2017 e costerà solo 25 euro.

 

Caricatore solare trasparente

Immaginiamo un sottile e trasparente pannello solare sullo schermo del nostro smartphone. Ci basterà tenerlo alla luce del sole, o delle lampade di casa, di ufficio o qualunque altra fonte luminosa, per caricarlo e non scaricare mai la batteria. Smetteremo di tenere i telefoni in tasca per caricarli? Probabilmente sì.

Una tecnologia simile è stata sviluppata da Tag Heuer, e inserisce questo strato tra lo schermo e l’LCD del suo modello Meridiist che purtroppo era disponibile solo in edizione limitata.

 

Batteria alluminio aria

Questa batteria del futuro è ottima per le macchine, ed è in grado di garantire un’autonomia di 1800 km con una sola carica. Si scarica trasformando il metallo in idrossido di alluminio, che può poi essere riciclato per fare nuove batterie, il che significa cambiarle ogni pochi mesi, ma essendo molto più leggere, economiche, riciclabili e ad un alto chilometraggio rimangono una valida soluzione per i veicoli elettrici del futuro.

 

Il potere del suono

In Inghilterra dei ricercatori hanno sviluppato un telefono in grado di ricaricarsi usando i rumori ambientali nell’atmosfera attorno ad esso. Il principio fisico è chiamato effetto piezoelettrico, ed effettivamente con dei nanogeneratori è diventato possibile.

Ovviamente, per quanto assurdo, i nanorods sono riusciti a ricaricare la batteria con la voce umana durante le telefonate, il che significa poter ricaricare il telefono mentre si fa una chiamata.

Ancora da determinare per questa nuova tecnologia la quantità di energia accumulabile in questo modo, che non deve essere trascurabile ma si spera possa fare la differenza

 

Batterie Ryden dual carbon

Può essere costruita nelle stesse fabbriche in cui vengono prodotte le attuali batterie agli ioni di litio, ma hanno una autonomia maggiore e si ricaricano venti volte più velocemente. Inoltre essendo fatte in carbonio sono sostenibili e più ecologiche delle alternative attuali, quindi un’ottima alternativa.

Resisteranno a 3000 cicli di ricarica e saranno più sicure, con minori rischi di incendio o esplosione. Presto verranno prodotti 18650 batterie del futuro dal giappone, la casa della tecnologia.

 

Batterie organiche

E’ l’IMT a inventare queste batterie, molto meno costose delle tradizionali. Se infatti costano $27 per kW/h, rispetto ai $700 per kW/h delle batterie attuali si ottiene un risparmio del 97% quindi decisamente elevato. Usano molecole di chinone, quasi identiche a quelle trovate in rhubarb, che sono efficienti quanto quelle di metallo e possono essere prodotte su larga scala.

 

Batteria del futuro con la sabbia

Si basano ancora sulla tecnologia agli ioni di litio, ma con l’utilizzo della sabbia al posto della grafite negli anodi ottiene una vita 3 volte più lunga. Ciò significa non solo che si triplica la durata di una carica, ma anche che è low cost, non tossica e a minor impatto ambientale.

All’Università della California si sono concentrati sul nano silicone, ma si è dimostrato troppo degradabile ed è difficile da produrre su larga scala. Usando la sabbia può essere purificata, polverizzata e macinata con sale e magnesio prima di essere scaldata per rimuovere l’ossigeno risultando quindi in silicone puro. Questo è poroso e tridimensionale, il che aiuta per la performance e la durata della batteria.

 

Batterie a ioni di Sodio

Sviluppate in Giappone questa batteria del futuro userebbe uno dei materiali più abbondanti sul pianeta, al contrario del raro litio, e sarebbero fino a sette volte più efficienti delle batterie tradizionali.

La ricerca va a vanti dagli anni ’80 per cercare un alternativa più economica al litio, che combinata col sale, il sesto elemento più presente, sarebbero non solo più economiche, ma anche basate su un elemento abbondante e affatto carente. Con l’espansione delle macchine elettriche è solo questione di tempo prima che il litio diventi troppo raro e costoso.

 

Batteria malesiana a ricarica rapida

Sviluppata a Singapore, nell’ Nanyang Technoloty University, questa batteria si ricarica al 70% in soli 2 minuti, e ha una vita di 10 volte superiore alle attuali batterie agli ioni di litio. La NTU Battery dovrebbe inoltre resistere per 10,000 ricariche.

Maggiore durata e ricarica rapida sono elementi utilissimi per gli smartphone, ma diventano essenziali quando si parla di auto elettriche. Esse rappresentano un mercato in maggiore espansione, le cui prestazioni elettriche devono assolutamente migliorare.

 

Le aziende

Mentre nelle università nascono nuovi prototipi, e nel mondo iniziano a nascere le prime startup che intendono inserirsi nel profittevole quanto vasto mercato delle batterie, anche le grandi aziende non intendono rimanere indietro.

Prima tra tutte la Tesla di Musk, che dai suoi albori investe in ricerca e sviluppo e che ha portato a miracoli con gli ioni di litio, le cui prestazioni non sono presenti in nessun altro veicolo elettrico. Immaginiamo cosa potrebbe fare grazie ad una nuova batteria del futuro, ricaricabile in una pausa caffè e sostituibile con una frequenza sempre minore. Da poco inoltre ha sviluppato la Tesla Powerwall, la prima batteria domestica con una capacità di 6,4 kWh, il cui scopo è quello di accumulare l’energia generata dei pannelli solari il cui picco di produzione non coincide mai con il picco di richiesta energetica. In questo modo con il giusto numero di pannelli si potrà mirare a diventare autonomi, ed è anche ideale per la ricarica della propria auto elettrica, meglio se una Tesla. Questa è già realtà ma usa ancora gli ioni di litio, proprio come le automobili della stessa azienda. In futuro potremo aspettarci tecnologie migliori per entrambe le applicazioni.

 

Al secondo posto a parimerito Google e Apple, entrambe interessatissime alle prossime batterie per l’ormai ovvio settore smartphone ma anche per quello automotive. Se fino agli anni scorsi infatti il settore automobilistico era più legato alla meccanica e all’ingegneria, Tesla è stata il primo ponte verso le automobili tecnologiche, e Google intende essere la prima a sviluppare l’auto a guida autonoma, risultato che tutti attendiamo con fermore.

Apple stessa ha compreso l’importanza del settore nel futuro prossimo, infatti si rumoreggia un suo intero settore dedicato allo sviluppo della Apple Car, o iCar, chi lo sa, incentrato sulla produzione di batterie migliori.

Possiamo star sicuri però che ci saranno molte acquisizioni da parte di queste tre aziende nel settore delle batterie, perchè trampolino di lancio per auto più leggere, più efficenti, più ecologiche e più moderne.

Se ti sei perso la prima parte dell’articolo, eccola qui.

 

 

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