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Francia Dichiara l’Ultimatum Al Petrolio: Accadrà Nel 2040

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Si Tratterà di Una Mossa Per fare Del Bene o Sarà Tutta una Questione di Politica?

I paesi che hanno intenzione di adeguarsi ai cambiamenti climatici stanno crescendo di numero. Un esempio per il mondo è sicuramente la Svezia, con la data fissata al 2032.

E la Francia dal 2040 ne entrerà a far parte, dichiarando di voler abbandonare i combustibili fossili.

La decisione arriva da Nicolas Hulot, ministro dell’Ambiente francese. Questa scelta rientra nel piano climatico presentato dal paese, il quale è deciso a intraprendere questo percorso.

I provvedimenti dal 2040 saranno:

  • blocco della vendita e circolazione dei veicoli a diesel e benzina
  • divieto di estrazione di idrocarburi in territori francesi

La notizia rientra nella diretta volontà del presidente Macron, intenzionato a portare avanti l’Accordo di Parigi, nonostante le contestazioni da parte delle industrie dell’oro nero.

Circolazione Green

Hulot ha illustrato al paese il piano per la mobilità francese, portando come esempio la scelta della casa svedese Volvo.

Quest’ultima infatti passerà all’esclusiva produzione di elettrico e ibrido dal 2019 e il ministro ha fermamente sostenuto il progetto. Ha inoltre ribadito che l’intenzione francese sarà quella di basarsi solo sull’elettrico, eliminando anche l’ibrido.

Il governo ha tenuto conto anche dei cittadini che potrebbero avere delle difficoltà economiche nell’acquistare un veicolo green. Perciò verranno ideate delle agevolazioni finanziare per le famiglie a basso reddito.

Verranno anche offerti incentivi per i cittadini che sostituiranno la propria vettura a diesel se risale a prima del 1997, mentre quelle a benzina prima del 2001.

Peugeot, Renault e Citroen si sono dichiarate preparate per questo cambio di rotta e saranno capaci di mettersi al passo con le esigenze del governo.

Addio all’Estrazione

Oltre ai trasporti, il blocco toccherà la diretta estrazione di petrolio e di gas nei territori francesi.

Ciò si tradurrà nel mancato rinnovo sia dei permessi di ricerca di nuovi giacimenti petroliferi che dell’effettiva estrazione dei prodotti dal sottosuolo.

Davanti a queste audaci mosse, alcuni ambientalisti si sono espressi con scetticismo, chiedendosi se la motivazione non sia esclusivamente politica. Questo perché lo stato non si pone nel mercato come grande produttore di idrocarburi.

Al contrario, la sua estrazione copre appena l’1% delle esigenze del Paese.

In ogni caso, il ministro Hulot afferma con soddisfazione che in questo scenario la Francia diverrà “il primo grande paese industriale che ha il coraggio di assumere questo impegno“.

Inoltre il futuro dell’industria 4.0 sarà basato su fonti rinnovabili: è perciò necessario muoversi di conseguenza.

 

 

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