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Le 3 Cose Essenziali da Sapere Sulla Bolletta

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Quando pagare, quando eliminare e conseguenze del mancato pagamento: c’è una risposta a tutto.

Le bollette sono spesso causa di dispiaceri per i molti clienti di ogni giorno.

Tra scadenze di pagamento, possibili solleciti e diffide o, ancora, sapere per quanto tempo va conservata, non sempre si riesce a memorizzare il tutto.

Perciò conviene tenersi informati su questi punti, per non incorrere in sanzioni o futuri problemi col gestore.

1. Mensili, bimestrali oppure …

La periodicità di pagamento delle bollette non è fissa per ogni famiglia o persona, ma varia a seconda di alcuni parametri.

Prima di tutto è essenziale sapere se il proprio fornitore di energia rientra nel mercato libero o tutelato. Questo perché all’interno del mercato libero, la periodicità è stabilita dall’azienda che stipula il contratto.

Nel mercato tutelato, invece, la periodicità dipende da:

  • la tipologia del contratto stipulato con l’azienda
  • Il gas annuo totale che viene consumato (nel caso di bollette del gas)

Riguardo al secondo punto, in base al numero standard metri cubi/anno, la bolletta sarà:

  • quadrimestrale per consumi fino a 500 Smc
  • trimestrale per consumi tra 500 e 5.000 Smc
  • mensile per consumi oltre 5.000 Smc

2. Quando posso buttare le bollette nella spazzatura?

Sarebbe troppo bello se, dopo il pagamento, ci si potesse sbarazzare della bolletta fisica, senza alcun pensiero. Purtroppo la legge impone di conservare il documento per 10 anni dalla data del pagamento.

In passato il tempo obbligatorio era di 5 anni, ma a seguito dell‘annessione del canone Rai all’interno della bolletta, ecco che gli anni sono raddoppiati.

Questo perché il canone Rai ha un tempo di prescrizione di 10 anni. Perciò, dato che il canone è ora contenuto nella bolletta, ogni cliente è tenuto a conservarle per un totale di 10 anni, evitando così possibili sanzioni.

3. Scadenza di pagamento non rispettata: la temuta diffida

Che sia intenzionale o meno, non è strano che il cliente possa mancare il pagamento di una bolletta.

E proprio perché è piuttosto comune, non è il caso di disperarsi. Infatti, il gestore invierà al proprio cliente un sollecito nel quale specificherà la prossima data entro il quale dovrà saldare.

E se il sollecito non dovesse essere sufficiente? A questo punto entra in gioco la diffida, che comporta:

  • l’aggiunta di un interesse di mora al prezzo standard da pagare
  • il rischio di vedersi staccare la corrente senza preavviso

In ogni caso conviene sempre rispettare i tempi di pagamento stabiliti dal gestore, evitando così ogni tipo di problema.

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