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Edifici Ecologici è un termine particolarmente ambiguo. Significa che sono edifici a impatto ambientale molto basso? O sono edifici in legno? La risposta è che questa nuova frontiera tecnologico-architettonica mira a rendere le costruzioni sempre più non solo autosufficienti e pulite, ma anche in grado di pulire l’aria che li circonda. Vediamo come.
Non tutti lo sapevano, ma il rivestimento esterno del nostro padiglione era costruito con uno speciale cemento biodinamico in grado di assorbire lo smog grazie alla fotocatalisi, che tramite l’interazione di luce e biossido di titanio (TiO2) permette di abbattere batteri e particolati. Questo stesso materiale è stato realizzato con l’80% di materiali di riciclo provenienti dalla città del marmo: Carrara. In questo modo ha soddisfatto al meglio i requisiti degli ambientalisti e può rientrare nell’elenco degli edifici ecologici.
Lo stesso materiale è usato in un complesso ospedaliero in Città del Messico, ed è particolarmente efficace per mantenere salubre l’aria all’interno. Solo questo edificio è in grado di assorbire lo smog di 8750 automobili ogni singolo giorno.
Sempre a Milano l’architetto Stefano Boeri ha progettato un grattacelo unico degno degli edifici ecologici nel mondo, diventato grattacelo del 2015, in cui ogni piano è ricco di alberi, rendendolo principalmente verde all’occhio umano con le sue 21.000 piante. Questo complesso è in grado ovviamente di assorbire moltissima CO2 presente nell’aria e di rilasciare grandi quantità di ossigeno nell’atmosfera, riuscendo al tempo stesso a combattere l’inquinamento sonoro per chi ci abita e mantenendo l’ambiente più fresco.
E’ Daan Roosegaarde a inventare un’opera davvero particolare. Alta circa 7 metri, appare una specie di parallelepipedo verticale a base esagonale, che alimentato da fonti rinnovabili è in grado di filtrare quotidianamente 30.000 metri cubi di aria inquinata.
Come si finanzia? Raccoglie le microparticelle di carbonio filtrate e le compatta per crearne diamanti che poi rivende per costruire nuovi moduli.
La prima sono le tegole rivestite di diossido di titanio (TiO2) che come il cemento biodinamico riescono a sfruttare il tetto non più per la raccolta di energia solare ma per la pulizia dell’aria.
La seconda è un’invenzione ingegnosa nata in Perù, dove hanno installato un cartellone pubblicitario in città, capace di filtrare 100.000 metri cubi d’aria. Sulla sua superficie è infatti scritto “Questo pannello pulisce l’aria come 1200 alberi. Questo è ingegno in azione” e hanno ragione!
La tecnologia è completamente diversa questa volta, infatti si basa su un filtraggio ad acqua, ma l’efficienza è esorbitante. Pensate se ogni pubblicità in città diventasse più filtrante di 100 o 1000 alberi a seconda della dimensione, avremmo risolto il problema dell’inquinamento in pochi anni.
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