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Le bollette sono spesso causa di dispiaceri per i molti clienti di ogni giorno.
Tra scadenze di pagamento, possibili solleciti e diffide o, ancora, sapere per quanto tempo va conservata, non sempre si riesce a memorizzare il tutto.
Perciò conviene tenersi informati su questi punti, per non incorrere in sanzioni o futuri problemi col gestore.
La periodicità di pagamento delle bollette non è fissa per ogni famiglia o persona, ma varia a seconda di alcuni parametri.
Prima di tutto è essenziale sapere se il proprio fornitore di energia rientra nel mercato libero o tutelato. Questo perché all’interno del mercato libero, la periodicità è stabilita dall’azienda che stipula il contratto.
Nel mercato tutelato, invece, la periodicità dipende da:
Riguardo al secondo punto, in base al numero standard metri cubi/anno, la bolletta sarà:
Sarebbe troppo bello se, dopo il pagamento, ci si potesse sbarazzare della bolletta fisica, senza alcun pensiero. Purtroppo la legge impone di conservare il documento per 10 anni dalla data del pagamento.
In passato il tempo obbligatorio era di 5 anni, ma a seguito dell‘annessione del canone Rai all’interno della bolletta, ecco che gli anni sono raddoppiati.
Questo perché il canone Rai ha un tempo di prescrizione di 10 anni. Perciò, dato che il canone è ora contenuto nella bolletta, ogni cliente è tenuto a conservarle per un totale di 10 anni, evitando così possibili sanzioni.
Che sia intenzionale o meno, non è strano che il cliente possa mancare il pagamento di una bolletta.
E proprio perché è piuttosto comune, non è il caso di disperarsi. Infatti, il gestore invierà al proprio cliente un sollecito nel quale specificherà la prossima data entro il quale dovrà saldare.
E se il sollecito non dovesse essere sufficiente? A questo punto entra in gioco la diffida, che comporta:
In ogni caso conviene sempre rispettare i tempi di pagamento stabiliti dal gestore, evitando così ogni tipo di problema.
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