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I 3 tipi di networker che incontrerai nella tua vita

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Oggi vogliamo parlare di voi, dei Networker, e più in particolare dei tre tipi di networker che incontrerete nella vostra vita.

Di certo questo articolo potrà esservi anche utile per capire che tipo di Networker siete e soprattutto cosa potete fare per migliorare, e quindi crescere professionalmente.

I 3 tipi di networker sono gli impostori, i principianti e i professionisti (quelli rari).

Impostori

Un impostore lo si riconosce a primo impatto: se ne sente l’odore a chilometri di distanza.

Un odore di pigrizia, privo completamente di qualsiasi tipo di empatia. Costituiscono circa l’80% di tutti i networker presenti online e offline, purtroppo (o per fortuna?) e sono anche la causa principale di tutti gli stereotipi negativi che coinvolgono questa professione.

Hanno sempre fretta di raggiungere il successo e vogliono spremere i loro contatti come le arance in autunno, ma non è così che si arriva in alto.

Gli impostori adottano uno stile di vita propriamente parassitario: sono sempre alla ricerca di un messia, di un qualcuno che li elevi e li faccia crescere al posto loro. Possibilmente mentre loro stanno in piscina a sorseggiare un cocktail – se possono permetterselo.

Inutile dire che il loro sia un comportamento sbagliato e inconcludente, che la maggior parte delle volte arreca più danni di quanti vantaggi porti, sia a se stessi che a chi incontrano, senza parlare dei danni all’azienda per cui decidono di collaborare.

Come insegnamo ormai da tempo, non esistono scorciatoie per il successo, non esistono trucchi, solo metodi da applicare con costanza e pazienza.

Principianti

A differenza degli impostori, i principianti hanno tutte le migliori intenzioni di affrontare questa professione con dignità, attenzione e determinazione.

Purtroppo, però, la maggior parte delle volte si concentrano sugli aspetti sbagliati.

Questo tipo di networker è vittima di una propaganda creata appositamente per ingannare, pensano che per avere successo basti avere fortuna, un ottimo tempismo oppure la furbizia di adottare le scorciatoie giuste.

Quest’idea è frutto di una comunicazione sbagliata da parte di chi vuole far credere di avercela già fatta senza alcun tipo di sforzo, allo scopo di lucrare su tutte quelle persone che, ingenuamente, ci credono.

Mentre la condizione degli impostori è quasi irreversibile e imperversa come una malattia, un principiante in realtà ha la possibilità di redimersi. Ci vuole forza di volontà e un percorso di formazione serio, lungo e impegnativo.

Sebbene arrivare alla meta nel minor tempo possibile e con il minor impiego di sforzi necessario sia un pensiero allettante per chiunque, l’unico vero segreto per avere successo è darsi da fare e rimboccarsi le maniche.

Perché la fortuna aiuta sempre e comunque gli audaci.

Professionisti

Arriviamo ora a loro, il tipo di networker talmente raro da sembrare persino una leggenda agli occhi di molti, introvabili e sembra sempre più spesso siano una specie in via di estinzione.

I professionisti uniscono passione e preparazione per raggiungere i propri risultati.

Non mancano di sfruttare un buon tempismo e delle circostanze fortuite, ma non si tratta mai di una situazione casuale: come diceva qualcuno

Che strano, più mi impegno e più sono fortunato

Perchè la fortuna si realizza solo quando incontra la preparazione.

Ancora più importante, l’allenamento e la determinazione sono in grado di rivoltare i presupposti più sfavorevoli. In questo senso la preparazione è l’antidoto contro la sfortuna, o quantomeno lo è quasi sempre.

Citando Michael Jordan:

Nella mia carriera ho sbagliato più di 9.000 tiri. Ho perso quasi 300 partite. Per 36 volte i miei compagni si sono affidati a me per il tiro decisivo… e l’ho sbagliato. Ho fallito tante e tante e tante volte nella mia vita. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”.

Sbagliare è fondamentale: in un’epoca in cui l’errore viene condannato come un peccato capitale, ci sentiamo in dovere di riscattarlo.

Ma le buone scelte arrivano dall’esperienza, e l’esperienza arriva dalle scelte sbagliate. Quindi ciò che conta non è non sbagliare mai, ma imparare dai propri errori, e questo tipo di networker lo sa benissimo.

Con una mentalità lungimirante i professionisti trasformano ogni errore in un gradino su cui posare le future scelte, e piano piano riescono a salire in vetta alla carriera da networker, fino a diventare dei veri e propri leader.

Senza gli sbagli imparare è impossibile. Tutto ciò che si conosce lo si darebbe per vero senza una motivazione reale, senza una risposta certa, ma semplicemente per sentito dire.

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