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Quando quotidianamente comunichiamo con le persone, ci capita a volte di notare una bugia, non è vero?
Il detto dice che le bugie hanno le gambe corte, ma spesso è più facile ipotizzare una menzogna che averne la certezza. L’assenza di quest’ultima lascia dubbi, anima il pensiero e porta spesso a conseguenze peggiori dell’immaginabile, perchè?
Finchè pensiamo che il nostro amico Genoveffo ci stia dicendo una falsità, o pensiamo che abbia esagerato un po’ con il racconto, o ancora ci sembra troppo bello per essere vero, siamo sempre nella limitata dimensione del dubbio. Questo dubbio ci porterà ad una convinzione, ma come spesso accade con le credenze nate dalle incertezze, sono completamente errate.
Fino all’incertezza il nostro cervello cerca segnali contraddittori.
Per esempio, una persona dice di essere stata alle Hawaii per due anni di fila, ma siamo amici su Facebook da tanto e non hai mai visto una sua foto al mare. Hai tutte le ragioni di non crederle, ma potrebbe aver dimenticato il telefono in quel paradiso terrestre, non trovi? Non hai la certezza che ci sia stata o meno, quindi quanto siamo efficaci nel trovare l’inganno? Non abbastanza.
Altre volte la frottola è più sottile: “Hai già spedito il pacco?” “Sì, l’ho spedito ieri”. Come fare a sapere se dice la verità o mente? In questo caso non abbiamo particolari segnali contraddittori da fatti o parole, quindi dovremo spingerci oltre. Iniziare a far caso al tono e alla postura è un’ottima strategia.
Il linguaggio del corpo dice molto sulle persone, sui loro pensieri, sul loro atteggiamento e sul loro stato d’animo del momento. Conoscendolo impariamo che se questa persona deglutisce subito dopo aver parlato, e nel frattempo si gratta un orecchio, il naso o si stropiccia l’occhio, probabilmente sta mentendo.
Ma probabilmente non è ancora una certezza.
Il linguaggio del corpo è incredibile. Poichè è principalmente inconscio, quindi gestito automaticamente dal nostro cervello, non ne esercitiamo un vero controllo. Certo ci muoviamo come vogliamo noi, ma tutti i movimenti a cui non pensiamo sono gestiti dall’inconscio, cioè la maggior parte.
Il linguaggio del corpo però è complesso, variabile, non è una scienza esatta. Grattarsi il naso può voler dire che mentiamo, ma anche che ci prude il naso, o che stiamo per starnutire. Occorre sviluppare un’abilità per poterlo leggere nel modo giusto.
Ma tra tutti i muscoli del nostro corpo, alcuni possiamo controllarli, come quelli delle braccia, delle gambe, del collo – e anche in questi esempi vi stupireste di sapere quanti sono incontrollabili – altri non ne siamo minimamente in grado. L’esempio più semplice è il cuore, infatti la macchina della verità si basa proprio sulla sua variazione nel battito, ma non è di questo che parliamo oggi.
Oggi parliamo di occhi, più specificatamente di pupille.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima
Gli occhi non mentono
Non siamo in grado di controllare le pupille, e quando mentiamo avviene un fatto strano. Solitamente le pupille si allargano e restringono per la luce, ma osservando attentamente, una persona sincera ha le pupille di dimensione fissa. Invece chi mente, avrà le pupille leggermente altalenanti, che si ingrandiranno e restringeranno di pochi millimetri, ma sta a voi guardare bene.
Ecco quindi svelato il segreto a cui nessuno può sfuggire. Osserva di più gli occhi e nessuno potrà più fregarti.
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