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Il primo disco solare al mondo è un orgoglio italiano. Verrà presentato il 29 settembre nel Centro ENEA della Casaccia, Nord-Ovest di Roma.
Ed è proprio l’ENEA, ente pubblico nel settore ambientale, tecnologico e energetico, ad aver creato questo particolare modello di pannello solare.
Il monitoraggio della sua attività energetica è cominciato nel 2013 per concludersi nell’anno corrente, come deciso nel progetto OMSoP (Optimised Microturbine Solar Power system).
Il corpo metallico ha un diametro di 12 metri, mentre la superficie è di 88 metri quadrati. Le dimensioni, quindi, non lo lasciano passare inosservato come un classico pannello fotovoltaico.
Sono 3 gli elementi di cui è composto:
I raggi solari rimbalzano sugli specchi posti sulla zona ricurva. Dopodiché, vengono concentrati sul ricevitore con un’intensità di radiazione solare fino a 2000 volte maggiore di quella standard.
Questo si traduce in 70 kW (kilowatt) di potenza catturata dai raggi, convertita poi tra i 3 e i 15 kW di energia elettrica. Una Tale fornitura fissa di elettricità andrebbe a coprire le esigenze di 5 appartamenti, giorno e notte, per ciascun disco solare.
Inoltre, l’enorme vantaggio del sistema sarà lo stoccaggio di questa energia. Questa potrà essere immagazzinata e distribuita di notte o in assenza di raggi solari.
“L’impianto progettato, assemblato e avviato dall’ENEA è il primo al mondo che abbina i più recenti progressi nella ricerca sulle tecnologie del solare a concentrazione alla innovativa microturbina ad aria, di derivazione automobilistica, più compatta e leggera rispetto ai motori comunemente utilizzati in questo tipo di applicazioni”
Michela Lanchi, ricercatrice presso l’ENEA, si dimostra quindi soddisfatta dei progressi raggiunti in questo campo.
Se supererà tutti i test in questione, il prodotto sarà immesso nel mercato con molti impieghi potenziali. Vista la sua alta facilità di utilizzo e la sua modularità, può essere impiegato per scuole, piccoli centri commerciali, medi negozi e imprese.
Il tutto è costato 5,8 milioni di euro stanziati dal Settimo programma quadro dell’Unione Europea, permettendo così all’Italia di crescere nel rinnovabile.
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