Prev Network Marketing part time: ha senso?
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Prima di parlare dei turisti del network marketing, occorre fare un passo indietro e ricordarsi lo scalpore degli ultimi 3 anni attorno all’ondata dei turisti energetici.
Cambiavano operatore ogni 4-6 mesi lasciandosi alle spalle debiti che per i fornitori di energia sarebbero stati molto difficili da recuperare. La legge è “rapidamente” intervenuta prevedendo che i debiti venissero legati al punto di fornitura e venissero così passati al fornitore successivo che avrebbe avuto
- o il compito di recuperarli per restituirli al precedente fornitore
- o la possibilità di rifiutarsi di accettare il nuovo cliente perchè troppo rischioso
Nel Network Marketing il “turismo” esiste da molto più di tre anni, ma in questo caso il fenomeno è ancora più interessante, e per un semplice motivo: non ci sono buchi legali.
Cos’è il turismo nel network marketing
Ti sarà capitato di lavorare in un network in cui gli elementi della tua upline ti proponevano altri network in cui lavorare.
Il turista del network marketing fa proprio così: accresce la sua reputazione in un network costruendo la sua struttura, per poi spostarla verso un network concorrente nella speranza di guadagnare dei “gettoni” aggiuntivi.
Ovviamente alla propria rete spacciano questo cambio come:
- un’opportunità economica
- un cambio verso un miglior prodotto o servizio
La verità però è che fanno solo i loro interessi a discapito di quelli della propria rete.
O meglio: credono di fare i loro stessi interessi, perchè in realtà gli unici a guadagnare da questa pratica sono i network che ottengono molti nuovi clienti in pochissimo tempo.
I rischi che affrontano i turisti del network marketing
Come detto precedentemente, la legge non è a corto di strumenti per combattere il turismo in questo settore. Ma il fenomeno è interessante perchè nonostante ciò, tanti “networker” continuano a cascare nell’illusione di essere l’eccezione alla regola.
Nello specifico, la legge protegge le liste di clienti e fornitori dell’azienda.
Infatti, utilizzare queste informazioni per:
- proporre offerte commerciali di natura simile a quella dell’azienda precedente
- velocizzare l’accesso ad un nuovo mercato
figura legislativamente nella concorrenza sleale.
Se spesso infatti i networker si dilettano nello “svuotare” l’organizzazione dei suoi collaboratori, alcune volte accettano addirittura offerte ad hoc di network concorrenti che li pagano espressamente per questa attività, o più in generale dei contatti di clienti, portandoli in un ancor più evidente conflitto di interessi. In tal caso anche la società concorrente può essere perseguita legalmente.
In tutti questi casi, per i turisti del network marketing, ci sono solo due modi per evitare una condanna:
- riuscire nell’impossibile missione di fare il turista senza farsi scoprire
- evitare che la società che gli ha precedentemente dato fiducia non proceda legalmente
Come potete immaginare, non accade molto spesso…
Cosa possiamo imparare dai turisti del network marketing?
Talvolta un cattivo esempio può essere un buon insegnante.
Di certo questi turisti non sono dei networker da cui prendere esempio, ma almeno una cosa importante possono ricordarcela: perchè fare network marketing?
Ovvio, questa carriera viene scelta per perseguire i propri scopi personali, ma mai a discapito del prossimo. Al contrario, per il prossimo.
Tradire questo valore fondamentale di altruismo e contribuzione sociale per qualche gettone è puro egoismo miope.
Un vero networker è lungimirante e investe nella sua reputazione, affidabilità e contribuzione a lungo termine su cui costruirà la vera ricchezza professionale e personale a cui aspira.
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