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Dalla Carrozza Motorizzata alla Tesla: la Storia dell’Elettrico

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La Nascita dell’Elettrico e i suoi Sviluppi in quasi Due Secoli

La più celebre auto ibrida della storia è sicuramente la Toyota Prius, lanciata nel mercato giapponese nel 1997. Ma la nascita dei motori elettrici a quando risale?

Il capostipite del grande albero genealogico risale al lontano 1839. In questo anno l’imprenditore scozzese Robert Anderson partorì il primo mezzo elettrico: una carrozza motorizzata.

Dopo di lui trascorsero ben 45 anni quando nel 1884 l’imprenditore Thomas Parker progettò un prototipo di autovettura. E quattro anni dopo venne creata la Flocken Elektrowagen, ufficialmente la prima vettura elettrica della storia.

 

Questo modello permetterà la nascita di altri veicoli con motori elettrici, molto utilizzati agli albori del mercato automobilistico.

Infatti a fine ‘800 e inizio ‘900 i motori a combustione non erano affatto diffusi. Questo perchè l’affidabilità dei combustibili fossili era scarsa e il comfort basso.

La distanza percorsa da un motore elettrico dell’epoca era di circa 50 chilometri, mentre il picco di velocità era poco più di 30 km/h!

Successivamente, verso gli anni ’20 ci fu una svolta nel settore del motore a combustione. Venne migliorato e appoggiato dalla scoperta di nuovi giacimenti petroliferi. A causa di ciò, la scommessa green con il trasporto si spense rapidamente, aprendo la strada verso l’inquinamento.

Per questo rallentamento nello sviluppo elettrico la Prius entrò in commercio solamente nel 1997, nonostante tale tecnologia nacque più di 150 anni prima.

Tuttavia l’idea di riprendere in mano questa strada si riaccese negli anni ’70 e ’80, grazie a diversi fattori:

  • La crisi petrolifera legata al Medio Oriente
  • L’interesse verso la qualità dell’aria 
  • Il successo della battaglia in tribunale di Clair Patterson 

Clair Patterson, il nostro salvatore

All’inizio degli anni ’50, il fisico Claire Patterson (oltre ad aver scoperto l’età della Terra) si lanciò in una battaglia legale contro le lobby del petrolio per abolire l’utilizzo del piombo tetraetile. Questa sostanza altamente tossica era presente in tutti i combustibili perchè ancora sconosciuta. Dopo venti anni di processi però Patterson riuscì ad avere la meglio.

Per questo la benzina si dice “senza piombo“.

 

Nonostante i punti a sfavore dei combustibili fossili, non si fece mai nulla di concreto a favore del green, a causa delle basse prestazioni e del prezzo elevato.

Bisognerà attendere gli anni novanta per riaccendere il vivo interesse verso l’ambiente.

Dai Computer alle Tesla

In questo periodo, grazie agli studi sulle batterie per cellulari e computer portatili, i progressi nel campo dell’elettrico cominciarono a muoversi, anche se lentamente.

Dalla fine del millennio poi crebbe l’interesse a commercializzare questi veicoli. La General Motors nel 1996 propose la EV1, sportiva e scattante, ma ecologica. Successivamente, come secondo mezzo sportivo e green si ebbe la Tesla Roadster, il primo modello del celebre marchio di Elon Musk.

Le migliorie e gli studi su questi motori ovviamente sono tutt’ora in atto. I progressi hanno infatti permesso lo sviluppo di molti modelli ad alte prestazioni e con un’importante autonomia, oltre ad altri vantaggi interessanti.

Per il momento la storia si ferma al 2017. Per altri progressi nel campo eco-sostenibile continuate a seguirci.

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